Lettere descriventi il tragico e antico rapporto con il regime e i temi del video. Realtà che può accadere a chiunque basta solo pretendere giustizia.


LETTERA "VIVERE LIBERO"

Mi chiamo Angelo Ursone e abito nel cuore del ricetto di Salassa in Canavese. Luna piena d'agosto, mi sento in pace con i mondi paralleli, come li definiva Giordano Bruno, ma la chiesa non è cambiata da quei tempi. Prima domenica del mese, il paese festeggia la madonna del boschetto a cui la mamma era molto devota. Esprimendo in abbondanza le tradizioni lucane in gastronomia e pasticceria in una calda unione famigliare. Vi sono le solite giostre e musica, ma gli artisti non possono trovare uno spazio perché porterebbero fantasia, immaginazione e pensiero provocando l'inconscio e allietando l'animo di grandi e piccini. Penso sia questo uno dei motivi del fatto che siamo al primo posto nel consumo di ansiolitici e psicofarmaci per piccoli e grandi. Molti genitori non immaginano cosa possano vivere i propri figli poiché tutto è organizzato per la selezione ove sopravvive solo il mostruoso. Nelle dolomiti un quindicenne è fiero delle sue radici culturali e attività che potrebbe svolgere all'orizzonte. La peggior epidemia contemporanea è la depressione, l'alterazione di coscienza, disarmonia interiore, non c'è cura migliore che la natura e la cultura contadina ecocompatibile a cerchio, il respirare serenità intorno, gustando cibo per il corpo e la mente: bellezza, creatività. Nel 1981 a Begato Superiore per un amore non contraccambiato e per trovare giustizia in terra mi rivolsi all'infinito e fui risucchiato da un bosco magico cercando di incontrare la mia sposa che a volte m'appariva in sogno. Vissi come un monaco guerriero non violento attirato dove vi erano gravi problemi umani, ambientali e culturali cercando con gli amici soluzioni. L'intuizione mi avvolse nel 1989 nella cerimonia della ruota di medicina dei Seneca USA in voci della foresta Umbra, nei dodici incontri che Vijali portò intorno alla terra. Ingenuamente pensai di essere uscito dalla giostra d'un gioco di spiriti che trovai utile per l'umanità e madre terra avendo dimenticato che con gli spiriti non si patteggia. Nel 1990 ero pronto per poter vivere come cittadino con diritti e doveri uguali per tutti, in azioni legali e oneste. Purtroppo il sistema è solo per i furbi: in diritti senza doveri, il senso civico e le responsabilità sono scomparsi. Il mio esistere cambiò dalla morte della mamma ma non sono all'altezza di perdonare e perdonarmi nel non aver vissuto appieno il suo immenso amore. Io sono libero in pensieri, azioni pagandone le conseguenze. Volli andare via invece il sogno mi sciolse dall'impegno proponendo un appartamento con sala espositiva accanto che trovai interessante. Per i miei simili sono un perdente ben descritto nel mio sito int. , vivendo sballottato dagli eventi dentro e fuori di me.

All'ottava dermatite di cui per ognuna ne conosco la causa e nome del responsabile mi spaventai. Misi nero su bianco i fatti bloccando l'inumano trattamento. Non trovando giustizia in terra mi rivolsi al mio universo, in rapporto alle radici del territorio, il celtico. Scoprendo l'acqua calda, trovandolo uguale ai lucani e agli indiani d'America nella cura del corpo e la mente, unendo il tutto con la madonna di Belmonte regalata da re Arduino, con la bella dormiente (sagoma delle montagne accanto a Ivrea). Affascinato dal verbo visuale-visionario commemorando il millennio dalla morte di re Arduino con un altare alla S. Maternità. Con l'idea di utilizzare la casa parrocchiale di S. Giorgio per realizzare un luogo ove riposare la mente alla portata di chiunque. Con le quattro alimentazioni: cibo per il corpo e la mente. Con l'intenzione di restaurare la chiesetta di Apollonia situata sull'enorme roccione accanto al bosco affinché chiunque possa vivere il magico percorso fino al santuario. L'occasione per creare molteplici attività di lavoro ecocompatibili in un luogo senza inquinamento acustico, accanto all'antico castello, una locanda ove mangiar bene e vivere sano e felice. Nella luna piena di settembre nella festa del paese dedicata a S. Giovanni esposi nella sala consigliare del comune di Valperga. Qualche mese dopo un fulmine fece crollare il campanile della chiesetta del ricetto dove forse da cent'anni non entrava nessuno, ma dopo la raccolta dei fondi per la ricostruzione furono destinate esigue somme per il restauro. Per elevare la spiritualità del territorio e il benessere degli abitanti si sarebbe potuto spenderne una parte per restaurare la casa parrocchiale di S. Giorgio, per un equilibrio collettivo per la preziosità del bene pubblico ma forse sarà tutto in vendita tra un po'. Nel 1990 in Ivrea per le idee da realizzare contavo sulla saggezza d'anziani ma scesi in Toscana e la realizzazione la pensai certa con padre Ferruccio un beato, e sono certo che lo pensi chiunque l'abbia conosciuto e sia stato coinvolto dalla sua felicità e altruismo. Lo conobbi quando era direttore nel convento in S. Miniato e lo ritrovai in quello di Pistoia. Dopo avergli comunicato il mio intento nel chiedere un antico immobile alle porte di Pistoia verso la valle egli subito manifestò il proprio entusiasmo invitandomi anche ad inserire il suo nome sulla richiesta e così feci ma non trovai una valida collaborazione presso gli amici. Come pure al ritorno nel Canavese l'avrei chiamato se avessi trovato una valida situazione ma egli morì non volendo più ascoltare e parlare con nessuno e io mi rammarico di non essere sceso in Toscana a cercare di spronarlo. Alcuni mesi dopo proposi alla direttrice della biblioteca di Cuorgnè un'esposizione che ella accettò con entusiasmo. L'idea era da materializzare e io con ardore preparai i quadri ma dopo più di un mese un “membro” del comune mi disse che non era possibile per motivi burocratici. Fino alla fine del millennio fui fiero della mia generazione per le mete raggiunte nella prospettiva di un cambiamento ecocompatibile. Successivamente l'inversione di tendenza si è manifestata attraverso scelte politiche egoistiche dettate esclusivamente dalla legge del profitto. Le scelte dei popoli dei prossimi 10-20 anni decideranno la sorte della civiltà umana. In quanto a me da troppi anni non ho fiducia nei miei simili dandola invece all'invisibile. E dopo aver onorato tre mutui il 9 aprile di quest'anno aprii la galleria giocandomi tutto il denaro che avevo.

Inaugurai la mostra per onorare tutti morti che evitarono che io divenissi un delinquente e assassino per legittima difesa, avendo tirato la rete già a 36 anni. Nella scelta di strappare con valide ragioni la carta d'identità scaduta da due anni, non sapendo se rimanere. Oppure come è accaduto in un'espressione artistica: in un riquadro del muro è appesa la mia carta d'identità strappata, l'ultimo disegno d'un diario del 1981, un anno di vita con una scrittura minuziosa incidendo sogni, realtà, scelte di vita, ponendo inutili paletti poiché l'onda scorre da sola. Sono sereno e in pace con il mondo. Vivo come un vulcano con tante idee tra cui l'esposizione del 30 settembre e la realizzazione di un totem di 2,50 metri che sarà esposto a pochi metri dal Plaza Caffè di Salassa, durante la manifestazione “Fumetto Paranoico, vampirismo”. Che qualcosa si muovesse nel sacro monte di Belmonte mi è chiaro da molto tempo, in un luogo miracoloso i francescani decidono di lasciarlo, dicono che sia per mancanza di vocazioni, l'accordo degli antichi tempi fu che senza i religiosi gli immobili tornino ai vecchi proprietari. Il sacro monte nel gioco economico? E che diventi un supermercato o un casinò è uguale, la fede si può ascoltare in TV. Trovo che sia un grave peccato non interessarsi delle radici della cristianità, uno dei primi templi dedicato alla madonna nel nord con molti altri che costruì re Arduino. Il più visitato d'Italia: il popolo, la cristianità, i cittadini sono i proprietari. Vivo in un paese con gli stessi problemi dalla nascita della repubblica, ove il welfare è ridotto a formula di carità. Una oligarchia politica, dedita alla corruzione, nepotismo, prostituzione intellettuale, i soliti scaltri faccendieri, dei briganti per bene. In questi ultimi 27 anni il rapporto tra lo stato del Vaticano (un quartiere di Roma) e lo stato italiano è stato come l'uovo di cuculo posto in un nido di passerotti che nascendo prima butta nel vuoto le tre uova dinastiche. Rimanendo solo lui con la capacità di fare versi dell'intensità di una nidiata diventando più grande del nido. Il papa germanico era malato e si mise da parte; l'argentino di origine piemontese essendosi trovato spianata la strada dal papa polacco eliminando l'ordine spontaneo della cristianità del filone degli spirituali che frequentava Michelangelo Buonarroti, dando potere alle grandi congregazioni, Il nuovo papa essendo un gesuita invece ha saputo professionalmente suonare l'italico. Al crollo di un governo che nessuno ha votato si è posta una fotocopia più penosa di prima ma diconsi autorevoli, invece sono zerbini dei forti poteri finanziari. La realtà è raccontata e ben fossilizzata nelle prediche dei prelati in TV con la solita storia di portare la croce e combattere l'impero di satana contro il peccato. Si continua a bruciare i boschi; e le nostre radici le sotterriamo nell'immondizia; continuiamo a cementificare, distruggendo l'ambiente e aumentando la mostruosità umana. Gli italiani per il mondo sono i soliti creduloni di favole d'oscuri individui come tanti bui regimi nel mediterraneo. Non sono riuscito a comprendere un religioso o un artista che usi il proprio essere da stendardo politico oltre alla convenienza di avere più di altri facilità al potere materiale e infinocchiare la realtà alla gente. Il problema è culturale, alla fine del millennio i mass media quasi ogni giorno raccontano di tragedie familiari del figlio che uccide la madre o viceversa. Era normale che si iniziasse il nuovo secolo con il femminicidio sempre più in espansione, L'unico modo per vincere la miseria è l'istruzione, sarebbe auspicabile l'insegnamento dall'asilo infantile al rispetto del sentimento del prossimo e di tutti gli esseri viventi. Sono certo che ai bambini possano essere familiari i versi indù di 4 mila anni fa, sulla nascita del salvatore da una vergine, come i versi di Confucio, dei profeti biblici, di Gesù, di Maometto, dei miti degli indiani d'America. Se potessero parlarne e discuterne coinvolgerebbero poi gli adulti. Si potrebbe vivere in un mondo migliore su madre terra. Nei primi di luglio sul sacro monte di Belmonte vi fu uno spettacolo teatrale meraviglioso, il più bello che fra i tanti che ho visto. Nella prima serata fui rapito in fantasia; forse per un accumulo di trenta anni nell'immersione nelle radici del territorio che esplose come un vulcano piacevole. Soprattutto nell'incontro con Tedora nipote di Arduino e nella scenografia una grande scultura della morte, affresco medievale in Palermo, che io dipinsi in un quadro a 18 anni e dopo la prima mostra mi sconvolse la vita avendolo messo fuori dalla chiesa parrocchiale con appeso un porco grondante sangue. Per niente pubblicizzato, dimenticato dall'intellighenzia locale ma vennero pullman da altri luoghi tra cui Torino, e questo dimostra come il sacro monte potrebbe avere un futuro. Sempre per tre giorni ho goduto dello spettacolo e sempre un gruppo di 50 persone alla volta si magnificava la mente; essendo espressa la realtà contemporanea con tutte le arti. L'esperienza mi colpì nel profondo poiché una luminosa amica morta qualche anno fa m'apparve in sogno un paio di volte in una storia collegata con immagini che mi definì la realtà in fantasia con fede, follia della mia generazione in genialità. L'avventura è proseguita da sola e io ho poco merito perchè sono un normale cittadino, migliorato dal passato dato che ho il potere di scegliere , con braccia forti, molto senso civico, contento dei doni della vita. Molte volte nel non sapere come fare è comodo passare per sballato, confuso, ubriacone, ma ciò non è un mio problema poiché proseguii con responsabilità, pazienza, sicurezza, scivolai con fede come un toro nell'intento di vivere l'amore. Ora sono in pace con i miei antenati e tutto scorre in modo naturale. Troppi anni vissuti come un topo terrorizzato da gatti per abuso di potere trovando molto strano che non funzionasse la legge universale ove il bene vien dal bene e il mal dal male. Il non poter infilzare il gatto mutandolo in topo in un'aula di tribunale e il topo divenire un gatto mi imbestialiva; eppure tale onda era naturale nei vecchi tempi. Finchè fu viva la mamma fui sfacciatamente colpito da stato e chiesa in diritti negati, Nel vecchio millennio mi specializzai attrezzandomi come conta storie incentivando una piccola economia vendendo i miei libri. Stampai tre volte e nell'ultima volli distribuirlo in Sardegna e nel 2000 vi arrivai per sondare il luogo. Come sempre accolto con amore dagli evaristiani tra cui il direttore un caro amico con cui da qualche decennio condividevamo una profezia del loro fondatore. Accanto agli alberi scultura di S. Petramilla di 1500 anni. Con tristezza notai che erano scomparse le sette pietre a cerchio rappresentanti musicanti e ballerini, mettendone tante sparse di fronte alla chiesetta. Il messaggio era chiaro: “noi possiamo spazzare via il bosco magico”. In quanto ai beni evaristiani verranno ingoiati nel cosmo degli immobili ecclesiastici e se un giorno diverranno villette a schiera rimarrà il ricordo. Con l'amico programmai un'esposizione ma non partii. Pensai di distribuire i libri in questi luoghi e Viverone ogni estate mi attirava ma non ottenendo un permesso dal comune l'idea svanì. Per festeggiare la Madonna del Boschetto con la luna piena sorridente nella mia corte nel cuore del ricetto dei salassi montai il totem di m. 2,50 con colorati pannelli che funge da base a stendardi colorati e cento foto dei quadri in didascalia che racccontano la favola e lo lasciai per una settimana. Con l'idea di pubblicizzare l'iniziativa in programma e vivere il piacere di comunicare; nel passato sempre la gente mi ringraziò di cuore, distribuendo i libri rimastomi, stampati molti anni fa. Il giorno dopo vado a Viverone e osservo i manifesti ai muri: solo gite ai santuari, oppure grandi mangiate; in comune chiedo un permesso di uno spazio di un'auto, mi sento rispondere allo stesso modo: “noi non diamo i permessi”. Osservo la donna gentile e carina e vi vedo la realtà come ovunque: tutto è solo per gli amici degli amici o le organizzazioni affidabili. Sorridendole con tranquillità rispondo che potrebbero avere un problema dato che neanche pagando un posteggio d'auto è regolare ma potrebbe esserlo se io decidessi di essere pirata, e pretendere diritti di cittadino europeo. Lo scorso anno all'inizio di primavera dissi agli organi competenti che se non mi fosse possibile frenare l'irruenza interiore e per necessità fossi obbligato dalle circostanze io potrei professionalmente allestire la mostra ponendomi come un monaco guerriero appoggiato a un robusto bastone, rischiando anche di reagire per legittima difesa. Mi risposero: “noi in quel momento interveniamo”. Sono ottimista quando l'indomani raggiungo il lago d'Orta imbevendomi della sua bellezza; però, come da sempre, solo gli stranieri (forse perché fuori dalla cupola religiosa) elevano la bellezza italiana. E' sorto un centro sul promontorio accanto al lago per osservare l'alba e il tramonto e vivere le 4 alimentazioni pulendo il corpo e la mente ma tutto il colle è fonte di bellezza. Forse nell'anno del gallo tibetano. L'uccello canterà? Nella pluralità delle culture, rivolto verso la bellezza, l'amore in questo breve passaggio terreno.

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